Considerazioni sull’edizione 2025 del Bike festival.
È stata resa disponibile nei giorni scorsi una sintetica mappa della zona destinata alla edizione…
mercoledì, 19 Febbraio 2025
È stata resa disponibile nei giorni scorsi una sintetica mappa della zona destinata alla edizione…
È stata resa disponibile nei giorni scorsi una sintetica mappa della zona destinata alla edizione 2025 del Bike festival.
Il parco dell’Ora (già ‘area Cattoi sud’), il parco della ex colonia Miralago, il parco attorno a Villino Campi e al ‘polo’ Sabbioni, gli spazi attorno al campo sportivo ‘benacense’: tutte le attività connesse al festival risultano dalla mappa variamente distribuite su questa vasta area pubblica, che è in parte di proprietà del Comune e in parte in concessione temporanea e onerosa al Comune da parte della società provinciale ‘Patrimonio del Trentino’.
Questa collocazione ha sostituito con notevole tempismo la precedente, per anni contenuta nel compendio noto come ‘area Cattoi nord’, adiacente, la cui proprietà (una società privata che rilevò quel compendio ad un’asta giudiziale) non ha ritenuto di rinnovare la disponibilità degli spazi.
L’Ente organizzatore, di fronte a tale diniego, ha subito comunicato che il festival deve essere collocato vicino al lago, perché questa è la pretesa dei partecipanti, che deve essere accontentata in considerazione della rilevanza economica dell’evento. Donde la opzione, confermata dalla Civica Amministrazione, su tutto il verde pubblico disponibile in fascia lago.
Personalmente, da cittadino e da ex amministratore comunale, mi permetto di esprimere tutta la mia perplessità.
Quando ebbi la ventura, trent’anni fa, di acquisire a patrimonio comunale l’area Cattoi sud, alla quale anni dopo il Consiglio comunale, su mia proposta, assegnò il nome di ‘Parco dell’Ora’, l’idea era esattamente quella di farne un polmone verde a totale fruizione pubblica, gratuita e permanente.
Quando sottoscrissi per conto del nostro Comune, quindici anni fa, un protocollo di intesa con la Provincia autonoma, che prevedeva la cessione al Comune del compendio Miralago, l’intenzione sottesa era la medesima.
Consentire l’utilizzo di quegli spazi e degli altri -pure pubblici- adiacenti per allestimenti di strutture espositive e di ristorazione, di percorsi e di parcheggi (solo di bici, spero), con un affollamento di migliaia di visitatori più altre migliaia di appassionati in sella ai rispettivi mezzi, mi pare sia scelta rischiosa per la finale salvaguardia dei luoghi, senza contare che -immagino- sarà poi difficile, nel prosieguo, negare ad altre iniziative analogo utilizzo di quegli stessi spazi.
Spero che la Civica Amministrazione si sia garantita con apposita, congrua fidejussione da parte dell’Ente organizzatore circa la rimessa in pristino di tutta quella delicata porzione del nostro territorio comunale al termine dell’evento.
Per evitare inutili diatribe, non accenno nemmeno ad aree attrezzabili già esistenti in città, dalle piazze (quelle ampiamente usate per i corollari del Natale, o per la Notte di fiaba) agli spazi e agli edifici fieristici in zona Baltera, ai parcheggi in viale Rovereto e in via Treviso: ma forse i ciclisti ospiti si infiacchirebbero negli spostamenti dal meraviglioso lungolago a quelle mete così distanti.
Penso, comunque, che anche l’ospite più esigente della nostra città dovrebbe essere indirizzato a soluzioni sostenibili da un punto di vista sociale ed ambientale, per un necessario rispetto della nostra identità collettiva e -in questo caso- della qualità degli spazi prospicienti il nostro lago, la cui fruizione pubblica dovrebbe stare a cuore alla Civica Amministrazione sia con riferimento agli ospiti, sia (e mi permetto di dire prioritariamente) con riferimento alle cittadine e ai cittadini rivani.
Ritengo che la nostra offerta turistica potrebbe anche uscire da binari standard e ricercare nuove vie e nuove proposte, rinunciando a sostenere a tutti i costi iniziative, che, pur a fronte di un riscontro economico, facciano ricadere conseguenze restrittive sulla libera e pubblica fruizione di una così rilevante porzione del nostro territorio.
Un poco più di fantasia e un maggiore impegno da parte degli esperti del mercato turistico e della promozione turistica locale potrebbero sortire soluzioni innovative e proposte migliorative per una convivenza di vera qualità fra cittadinanza e ospiti.
Riva del Garda, 17 febbraio 2025
Claudio Molinari